E questo è l'inno del corpo sciolto
lo può cantare solo chi caca di molto
se vi stupite la reazione è strana
perché cacare è soprattutto cosa umana.
Noi ci svegliamo e alla mattina
il corpo sogna sulla latrina
le membra posano in mezzo all'orto
e questo è l'inno, l'inno sì, del corpo sciolto.
Ci hanno detto vili, brutti e schifosi
ma son soltanto degli stitici invidiosi
ma il corpo è lieto, lo sguardo è puro,
noi siamo quelli che han cacato di sicuro.
Pulirsi il culo da' gioie infinite
con foglie di zucca di bietola o di vite
quindi cacate perché è dimostrato
ci si pulisce il culo dopo aver cacato.
Evviva i cessi, sian benedetti
evviva i bagni le toilettes e i gabinetti,
evviva i campi da concimare
viva la merda e chi ha voglia di cacare.
Il bello nostro è che ci si incazza parecchio
ci si calma solo dopo averne fatta un secchio.
La vogliam reggere per una stagione
e con la merda poi fare la rivoluzione.
Pieni di merda andremo a lavorare
poi tutto ad un tratto si fa quello che ci pare
e chi ci dice te fai questo o quello,
gli cachiamo addosso e lo copriam fino al cervello.
Cacone merdone stronzone puzzone
la merda che mi scappa si spappa su di te!!!
Da: Roberto Benigni, "E l'alluce fu. Monologhi e gag", ed. Mondadori.
Last updated: 30-Apr-98 09:08